Igiene e Prevenzione: l'Igienista Dentale

La prevenzione è l’arma più valida per combattere la maggior parte delle battaglie in campo medico. E’, difatti, di facile comprensione quanto, piuttosto di curarla sia meglio, che una determinata patologia non insorga affatto. In questa direzione si muove da sempre il mondo della medicina sia dal punto di vista clinico, con l’educazione a specifiche abitudini di vita, quanto da quello della ricerca scientifica. Ad esempio con la scoperta di vaccini sempre più efficaci o mediante l’individuazione di specifici geni responsabili dell’insorgenza di una determinata malattia.
In particolar modo in odontoiatria, la prevenzione è ritenuta indispensabile per limitare al massimo i postumi delle patologie che possono insorgere a carico di denti e gengive. Sia i processi cariosi, quanto le parodontiti , residuano delle lesioni che possono essere solo emendate dal dentista. Un dente che presenta una cavità cariosa viene curato con la sostituzione del tessuto malato mediante un materiale di sintesi. Questo, per quanto valido, sostituisce la porzione di dente perduta ma non è in grado di stimolare una neoproduzione di tessuto sano. Allo stesso modo, è particolarmente difficoltoso ottenere una rigenerazione di osso nelle sedi ove una fase acuta di malattia parodontale ne ha causato la perdita. Con questo si vuol sottolineare che sia i tessuti dentali quanto l’osso alveolare non si riformano; non si ha una restitutio ad integrum ottimale come, ad esempio, per le piccole ferite della cute. Nonostante le argomentazioni addotte, fino a non molto tempo addietro gli odontoiatri dedicavano alla prevenzione una parte, presumibilmente,  marginale del proprio tempo. Questo si verificava, a mio avviso, per molteplici concause. Il professionista è, tuttora, particolarmente impegnato in tutto quello che concerne la terapia; non solo nella sua attività quotidiana di “ambulatorio” ma anche per quel che concerne il suo aggiornamento.  Di rado un odontoiatra frequenta un congresso o un corso di aggiornamento dedicati al “prevenire”; usualmente gli argomenti che suscitano maggiore interesse e dove le aziende investono maggiori risorse sono rivolti alla cura. Soprattutto in passato, poi, i pazienti stessi erano poco sensibili alle stimolazioni che il proprio medico dava in merito a tale argomento. Spesso ci si imbatteva in pazienti, anche dalla giovanissima età, talmente “trascurati”, per quel che concerne la salute orale,  da necessitare di riabilitazioni protesiche. Il dentista vedeva spesso vanificati i propri sforzi di “recupero” di una dentatura. Immancabilmente nel breve volgere di poco tempo, a causa della disattenzione, il malato ripresentava più problemi di quanti non ne avesse prima del ciclo di cure effettuate. Tale mancanza di attenzione, da parte del proprio “uditorio”, rappresentava, credo, uno dei motivi maggiori di scoramento per il professionista a perseguire la strada della prevenzione.

Da alcuni anni esiste una figura professionale formata specificamente per la prevenzione delle malattie parodontali e cariose: l’igenista dentale. In principio si creò un grosso polverone sulla effettiva necessità di formare un professionista con un corso di laurea per una branca medica, solo apparentemente, tanto limitata. Non se ne vedeva l’utilità o si riteneva quasi poco gratificante come attività.  In pochi anni, al contrario, ci si è resi conto che la prevenzione delle suddette patologie non rappresenta una materia dai limiti ristretti; piuttosto era l’odontoiatra a relegarla ai margini del proprio tempo. L’igenista lavorando con impegno, ha dimostrato quali risultati si possono ottenere stimolando i pazienti in modo adeguato e dedicando elevata professionalità  ad una materia all’apparenza banale. Ecco che si è passati da rapidi consigli sulle tecniche di spazzolamento o sull’alimentazione a studi approfonditi sulla microbiologia orale, con test specifici che potessero indicare la predisposizione a carie o parodontite, a richiami periodici personalizzati in base alla patologia, alla reale motivazione del paziente con valutazione delle metodiche di igiene orale domiciliare etc. etc. Il paziente non si è sentito più giudicato o criticato per la propria “superficialità” nella cura della bocca, ma piuttosto seguito ed aiutato ad evitare l’insorgenza di fastidiose patologie. Talvolta, però, il primo incontro  è caratterizzato da una certa diffidenza da parte del malato. Si verifica sovente che un paziente si avvicini con insicurezza alla nuova “presenza” nello studio del suo dottore, poiché legato al rapporto diretto instaurato con il proprio medico; così spesso in principio è restio ad accettare le cure dell’igienista e preferisce continuare ad affrontare le sedute di igiene professionale con chi lo ha fatto per tanto tempo in passato. Le innovazioni sono quasi sempre viste con un occhio scettico; figurasi poi in un luogo ricco di timori e di ansie quale è lo studio dentistico. Ci si aggrappa ad ogni cosa ci possa dare sicurezza; prima tra tutte il rapporto di fiducia con chi ci ha già curato in passato. Ma a maggior ragione, se ci si fida del proprio odontoiatra bisogna capire che egli si affida a collaboratori per offrirci terapie più accurate; la presenza di varie figure nei nostri studi è quasi sempre indice di maggiore attenzione nei confronti di chi accudiamo; risponde al desiderio di voler offrire professionalità altamente specializzata capace di dare risposte appropriate alle diverse problematiche con le quali ci si può imbattere.

L’igienista risponde perfettamente a tali esigenze; è l’ultima figura professionale nata, da un punto di vista cronologico, in campo odontoiatrico ma il suo contributo sarà sempre più indispensabile nella lotta alle patologie della bocca.